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Invecchiamento della Pelle

5 Luglio 2016 By Ilias

Invecchiamento Pelle
Invecchiamento Pelle

Invecchiamento della Pelle

Una via più naturale per combattere l’invecchiamento della pelle

In alcuni casi, l’impegno quotidiano nel prendersi cura della propria bellezza e una profilassi anti-aging costante non sono sufficienti a combattere i segni del tempo.

Ecco allora che la Medicina estetica può rappresentare la giusta risposta a questa diffusa esigenza, regalare un aspetto più giovane e, di riflesso, maggiore autostima e un atteggiamento psicologico positivo.

Errato credere che ciò sia possibile solo attraverso trattamenti invasivi e utilizzando rimedi artificiali.

Le ultime conquiste della Medicina estetica e l’intensa attività di ricerca che riguarda questa branca dimostrano una netta inversione di rotta rispetto agli esordi.

Combattere l’azione del tempo sul nostro corpo è oggi possibile senza ricorrere a sostanze artificiali o trattamenti che violano i ritmi e la natura dei tessuti con il rischio di incorrere in reazioni di rigetto, irritazioni, danni.

PRP
PRP

Se l’acido ialuronico, composto da una molecola prodotta dal nostro corpo, ha rappresentato nei trattamenti anti-aging un passaggio importante ad una nuova visione improntata alla ricerca di una via più naturale nella cura e nella prevenzione estetica, negli ultimi mesi abbiamo fatto passi da gigante, anche in termini di efficacia, con le infiltrazioni di grasso e di PRP (plasma ricco di piastrine), una combinazione che produce risultati eccellenti stimolando in maniera naturale alcuni processi metabolici antagonisti dell’invecchiamento della pelle.

L’azione delle piastrine, ricche di fattori di crescita, che favoriscono un’attività metabolica, si integra con quella delle cellule staminali presenti in alta concentrazione nel grasso, orientate ad accelerare la produzione di vasi sanguigni e dunque a ossigenare e rendere più vitali i tessuti interessati.

La sinergia e il reciproco potenziamento dei benefici di grasso e PRP fa sì che si possano ottenere in modo naturale importanti risultati nel tonificare, correggere gli inestetismi del viso e
del corpo, ripristinare volumi e vitalità dei tessuti, agire sul trofismo di tessuti danneggiati anche da traumi ed interventi.”


Prof. Vito Contreas Chirurgo Plastico
Prof. Vito Contreas Chirurgo Plastico

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Divieto di Chirurgia ai Minorenni

14 Giugno 2016 By Ilias

Qui di seguito riporto un estratto di una mia intervista sul tema del divieto di sottoporsi alla chirurgia nei confronti dei minori, oltre a quello del registro delle protesi.

Chirurgo Plastico Roma
Chirurgo Plastico Roma e Cagliari

Divieto di Chirurgia ai Minorenni

Sempre più spesso gli inestetismi vengono curati attraverso il ricorso alla chirurgia estetica.

Pur essendo di larga diffusione sia tra gli uomini che tra le donne, si tratta pur sempre di interventi chirurgici e come tali seguono tutti i protocolli sanitari previsti per interventi di tale portata.

Proprio per la leggerezza che spesso accompagna il paziente a fare uso delle chirurgia estetica ci sono alcuni temi che interessano particolarmente la società civile, temi che, come vedremo attraverso le parole di un esperto del settore, ad essere analizzati con attenzione, mostrano l’inesistenza di alcune problematiche.

In particolare, le questioni che negli ultimi tempi tengono banco sono il divieto di applicare protesi alle pazienti minorenni e l’istituzione di un registro delle protesi.

Ad illuminarci su realtà ed illusioni di queste due tematiche è il professor Vito Contreas, chirurgo dal lontano 1978 e prevalentemente chirurgo plastico dal 1986.

Si è formato frequentando le sale operatorie di mezzo mondo e adesso trasferisce il proprio sapere attraverso docenze nei migliori atenei della capitale.

Un esperto indiscusso della materia che senza indugio entra subito in argomento: «Credo che i due temi posti all’attenzione dell’opinione pubblica, divieto di protesi alle minorenni
e l’istituzione di un registro delle protesi, a‡ rontino argomenti che meritano rispetto ma che non sono da catalogarsi come problemi.

Riguardo il divieto di operare minorenni, chiarisco da subito che nella mia vita professionale avrò operato centinaia di pazienti di protesi al seno, di cui solo due o tre erano minorenni. [Leggi di più…]

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DAL LIPOFILLING UN GRANDE SOLLIEVO PER L’INTIMO FEMMINILE

19 Aprile 2016 By Ilias

Chirurgia Intima Femminile

DAL LIPOFILLING UN GRANDE SOLLIEVO PER L’INTIMO FEMMINILE

L’impiego del tessuto adiposo come “filler biologico” è ormai una routine in medicina rigenerativa. Tutti sanno che col proprio grasso è possibile trattare cicatrici, riempire depressioni, ringiovanire un volto stanco e cadente e, perché no, aumentare il volume di un seno svuotato o di un gluteo appiattito. Questa pratica è sicuramente una delle più importanti novità che la chirurgia plastica e la medicina rigenerativa ci hanno regalato negli ultimi anni, ma sicuramente il lipofilling (autotrapianto adiposo) non ha finito di stupirci. Si va infatti sempre più consolidando l’uso delle infiltrazioni di grasso anche in campo ginecologico.

È noto che, a livello dei genitali esterni, la menopausa femminile si accompagna ad una perdita del turgore dei tessuti. Così come nel volto, anche a livello vulvare, il grasso, che sostiene tono e profilo per tutta l’età giovanile, tende con gli anni a riassorbirsi comportando una progressiva flaccidezza dei tessuti. Ma a livello genitale il fenomeno è più complesso; infatti, allo svuotamento delle grandi labbra, si associano anche una certa atonia delle pareti vaginali ed una riduzione della secrezione mucosa. Le conseguenti modificazioni anatomiche e funzionali comportano un ampliamento dell’ostio vulvovaginale (specie se già sottoposto a trauma da parto), una fastidiosa secchezza della superficie mucosa ed una facile alterazione della flora microbica locale.

Chirurgia Intima Femminile
Chirurgia Intima Femminile

Sotto il profilo sessuale, l’atonia delle pareti vulvovaginali riduce la percezione della penetrazione e, all’opposto, la ridotta lubrificazione mucosa può comportare difficoltà e dolorabilità dell’atto sessuale. Tutte condizioni che, per un verso o per l’altro, non favoriscono il piacere dei due partner e che quindi possono compromettere gravemente un sano rapporto di coppia. La scleroatrofia di cute e mucose rappresenta anche la drammatica conseguenza del Lichen vulvare, una patologia spesso misconosciuta e sottostimata che purtroppo allarga le conseguenze dell’atrofia progressiva, dell’iposecrezione e della retrazione dell’ostio vulvare a donne anche di giovane età.

In conclusione sono molteplici i quadri degenerativi, che vedono la mano del medico spesso disarmata, o meglio costretta a ricorrere a trattamenti palliativi e comunque cronici a base di cortisone o di ormoni specifici. In un siffatto contesto, facilmente abitato da sentimenti negativi come frustrazione, rassegnazione o addirittura depressione, l’autotrapianto adiposo apre un varco di sano ottimismo. Sappiamo perfettamente che il tessuto adiposo innestato in una diversa regione del nostro organismo è destinato ad un riassorbimento piuttosto importante, tuttavia è parimenti provato come una buona percentuale di cellule adipose sopravviva e con esse una ricca quota di cellule staminali. Ed è’ proprio a questi ultimi elementi che si deve il successivo sviluppo di un ricco reticolo vascolare nel tessuto trattato, che quindi riceve dal trapianto una migliore irrorazione e, con essa, una nuova spinta rigenerativa. Sembrerebbe fantascienza, ma si tratta di risultati ormai consolidati, ai quali si aggiungono conferme sempre più numerose nei convegni nazionali ed internazionali, ove venga affrontato questo particolare ed entusiasmante argomento.

Dulcis in fundo la semplicità della procedura, che può essere eseguita in anestesia locale ed in regime assolutamente ambulatoriale, in sessioni eventualmente ripetibili (due o tre volte) ogni 6- 12 mesi. In definitiva una forma di ringiovanimento vulvovaginale realizzato in via naturale e con una metodica rapida, semplice e soprattutto scevra di complicanze invalidanti: una volta in più una chirurgia plastica volta al vero benessere e non soltanto al culto dell’immagine.


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Prof. Vito Contreas Chirurgo Plastico
Prof. Vito Contreas Chirurgo Plastico

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L’Utopia della Perfezione

11 Aprile 2016 By Ilias

Utopia bellezza
L’utopia della perfezione

L’UTOPIA DELLA PERFEZIONE

Tirare, modellare, scolpire. Gli interventi di chirurgia estetica stanno diventando una pratica di routine. Qual è il compito dello specialista? Ristabilire l’armonia tra corpo e spirito.

Il fascino della bellezza da sempre attira l’uomo che nei secoli si è fatto suo cultore, promotore e interprete. L’ideale del bello pervade la storia umana e di questo troviamo traccia da tempo immemorabile. In alcune antiche raffigurazioni indiane sono osservabili ricostruzioni del naso datate tremila anni avanti Cristo. Eppure per la valenza psico-sociale acquisita negli ultimi anni
dal mito della perfezione fisica, questa disciplina appare estremamente giovane e attuale.
La rilevanza assunta dall’aspetto estetico e il valore “di mercato” acquisito dalla moda del ritocco hanno, nel contempo, facilitato lo sviluppo della ricerca e di nuove tecniche ricostruttive e la diffusione della chirurgia estetica oltre lo storico target femminile e d’elite. Per tutti, oramai, un aspetto gradevole e attraente costituisce un fattore di miglioramento nel rapporto con se stessi e con gli altri. In questa prospettiva la moderna chirurgia plastica risponde a un bisogno allo stesso tempo ancestrale ed emergente. Stime recenti parlano di circa 150mila persone che in Italia, ogni anno, si sottopongono a questo genere di intervento, ma per il paziente diventa quasi una sfida districarsi in questo mondo e nelle relative tecnologie. Quando si parla di chirurgia plastica, si pensa alla chirurgia estetica. [Leggi di più…]

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Per un Seno migliore: nuovi traguardi in Chirurgia Plastica

29 Marzo 2016 By Ilias

Chirurgia Plastica Seno
Chirurgia Plastica Seno

Per un Seno migliore: nuovi traguardi in Chirurgia Plastica

Anche in tempo di crisi, non diminuisce la richiesta di interventi ritenuti essenziali per la propria immagine e, di conseguenza, per condurre una soddisfacente vita di relazione

La crisi economica che stiamo attraversando dovrebbe aver inferto un duro colpo alla chirurgia estetica in quanto chirurgia “facoltativa” e quindi sicuramente secondaria nella scala dei bisogni umani. Questo è vero, ma solo in parte. Secondo il Prof. Vito Contreas, noto chirurgo plastico della Capitale, “è vero che gli interventi sono diminuiti e soprattutto è aumentata la ricerca di facilitazioni di pagamento, ma non è diminuita la richiesta per quegli interventi meno facoltativi, che portano alla soluzione di problemi esistenziali, a forte impatto psicologico e sociale. C’è meno richiesta di ringiovanimento chirurgico, ma rimane piuttosto costante la ricerca di un’ immagine corporea più adeguata ad un valido inserimento sociale e ad un migliorato rapporto di coppia”.


 

 

Gli interventi chirurgici più frequenti

Fra gli interventi che “sopravvivono” alla crisi, ricordiamo la chirurgia del seno e dell’addome, come pure la chirurgia dei forti dimagrimenti e la liposcultura. Ad essi vanno poi aggiunti gli interventi chirurgici di revisione, un capitolo sempre più ampio nel settore della chirurgia della mammella. “Ormai – aggiunge il Prof. Contreas – sono molte le donne che hanno messo una protesi di seno da oltre dieci anni e che in questo frattempo hanno avuto complicanze locali, ovvero gravidanze, variazioni importanti di peso, lo stesso invecchiamento dei tessuti: tutti eventi che possono
modificare l’aspetto di un seno protesizzato. Tutte queste donne sono candidate a ripristinare un aspetto gradevole e naturale del seno attraverso un intervento correttivo.”


 

 

Controindicazioni chirurgiche e soluzioni per evitarle

protesi_poliuretano
Protesi Poliuretano

Il problema non è dato dalla durata delle protesi, che di per sé hanno vita lunghissima ma, piuttosto, dal rapporto tra protesi ed organismo ospite, che nel tempo può deteriorarsi portando alla necessità di una correzione o di un rinnovamento. Fra le complicanze che più frequentemente impongono una chirurgia correttiva ricordiamo: la capsulite retraente, una sorta di rigetto che interessa il 15-20 % delle protesi impiantate, ovvero la rotazione della protesi, o ancora quelle antiestetiche deformazioni che si manifestano quando la donna contrae il muscolo pettorale. Per ovviare a questo tipo di complicanze il Prof. Contreas ha messo in atto valide soluzioni preventive, come l’uso di protesi rivestite di schiuma di poliuretano, che sono associate ad una bassissima percentuale di capsulite (solo l’1%) e che non ruotano, ed inoltre una particolare plastica del muscolo pettorale, che impedisce le vistose deformazioni del seno quando questo muscolo viene contratto.


 

 

La nuova frontiera del Lipofilling

Fra le ultime frontiere della chirurgia plastica del seno, vi è, inoltre, una nuova tecnica che consente di realizzare la mastoplastica con tessuto adiposo prelevato dallo stesso soggetto. “L’autotrapianto adiposo (lipofilling) – spiega ancora il Prof. Contreas – non è soltanto una realtà clinica, ma ormai una vera e propria routine terapeutica. I primi tentativi furono fatti già verso la fine dell’800, ma solo verso la fine degli anni ‘80 è stata messa a punto una tecnica capace di dare risultati più costanti ed affidabili. Oggi ne sappiamo molto di più che in passato, perché conosciamo il contenuto in cellule staminali del tessuto adiposo e la loro capacità di differenziarsi in strutture vascolari e quindi di portare ossigeno e vita nei tessuti ove vengono impiantate. Il campo d’azione dell’autotrapianto di grasso è pertanto estremamente vasto: dal ripristino volumetrico al recupero trofico, dall’aumento di seno o di gluteo alla cura dell’ulcera diabetica, dal ringiovanimento facciale al trattamento delle ferite complesse.”

Resta il fatto che, nel caso della mammella, non è così facile soppiantare le classiche protesi con il tessuto adiposo: questo, infatti, viene in buona parte riassorbito, per cui diventa necessario eseguire più sessioni per raggiungere risultati importanti e si deve poter contare sulla presenza di discreti accumuli adiposi (fattore che rende la tecnica maggiormente adatta ai piccoli aumenti di volume) . Non è detto tuttavia che questo aspetto rappresenti necessariamente un grosso limite; infatti va considerato che gli interventi multipli si possono effettuare ambulatorialmente in anestesia locale e che poi, aumentando il seno col tessuto adiposo, la paziente riesce contemporaneamente a rimodellare i fianchi, le cosce o i glutei.

Il lipofilling resta comunque una tecnica efficace non soltanto nell’aumento del seno propriamente detto, ma anche e soprattutto nei rimodellamenti che possono migliorare un risultato protesico, una malformazione congenita, ovvero gli esiti inestetici di una chirurgia oncologica. “In definitiva – conclude il Prof. Contreas – il trapianto adiposo gioca un ruolo primario a vantaggio di un risultato più completo ed in ogni condizione: non in alternativa alla protesi, ma assieme alla protesi per un seno migliore.”


 

Prof. Vito Contreas Chirurgo Plastico
Prof. Vito Contreas Chirurgo Plastico

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Chirurgia Ambulatoriale Polispecialistica del Prof. Vito Contreas
5.0
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Stefania Gugliotta
13:52 01 Feb 20
Lorena Cavana
13:08 06 Aug 15
Estrema professionalità ed umanità non solo del Prof. Contreas (che conferma ogni volta le proprie capacità) ma anche di tutto il suo staff. Sono rimasta molto soddisfatta dei risultati ottenuti.
Pierantonio Piroddi
07:31 10 Jul 15
Luca Malizia
19:33 22 Nov 11
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