IPERIDROSI ASCELLARE: CAUSE E RIMEDI DELLA SUDORAZIONE ECCESSIVA
Iperidrosi Ascellare: trattamento chirurgico laser assistito
Numerosi sono stati, negli anni, i trattamenti chirurgici proposti per la correzione di questa grave disfunzione: dall’asportazione diretta di una larga porzione di cute ascellare, alle varie tecniche di liposuzione. Quest’ultima si è infatti facilmente imposta alla resezione cutanea diretta in quanto intervento più conservativo e potenzialmente più efficace.
Di fronte ai successi purtroppo “relativi” della liposuzione semplice, si è provato, negli anni, ad associare alla tecnica di base alcune varianti tese a migliorarne l’efficacia.
E’ nata così la suzione con cannule “taglienti” come quelle impiegate in chirurgia artroscopica, ovvero quella associata a sonde laser capaci di aggiungere il danno termico all’ablazione meccanica delle ghiandole sudoripare.
La constatazione che, tuttora, tutte queste tecniche vengono ancora proposte e che nessuna abbia definitivamente soppiantato le altre, sta a dimostrare che, nei vari casi, il rapporto costo/efficacia rimanga sostanzialmente sovrapponibile.
Personalmente, alla traumaticità delle cannule artroscopiche, preferisco l’uso di cannule da liposuzione particolarmente “aggressive”, che quindi coniugano la sicurezza della liposuzione semplice con una maggiore capacità di asportare ghiandole sudoripare dal derma ascellare. Associo generalmente l’azione di una sonda laser Fotona SP (Neodymio-Yag), la quale mi permette, col calore che emana a contatto con il derma profondo (sede delle ghiandole sudoripare), di ridurre ancor più il numero delle ghiandole superstiti e quindi, in definitiva, di ottenere risultati sicuramente più appaganti.
Lipoadenosuzione ascellare laser assistita: la tecnica
La lipoadenosuzione ascellare laser-assistita si distingue anche per essere una tecnica rapida, eseguibile in anestesia locale e quindi completamente ambulatoriale. La traumaticità è solo locale e molto relativa nel senso che, dopo 48h, si può rimuovere la spugna compressiva applicata a fine procedura e, dopo una buona doccia, riprendere una vita pressoché normale. Viene infatti suggerita una ripresa più prudente e dilazionata nel tempo soltanto per le attività ginnico-sportive che contemplino un intenso impegno delle braccia.
La preparazione all’intervento prevede vengano eseguiti i test ematologici di base ed una visita cardiologica completa di ECG.
Iperidrosi Ascellare trattamento laser: i risultati
L’ovvia necessità di rispettare l’integrità essenziale del derma ascellare comporta che un certo numero di ghiandole sudoripare sopravvivano al primo trattamento. Infatti, dopo un post-operatorio caratterizzato da “sudorazione zero”, trascorsi due o tre mesi dall’intervento, torna a manifestarsi una certa attività di sudorazione che, comunque, risulterà inferiore a quella preoperatoria.
Tale comportamento, in certi casi, rende ragione del voler ripetere almeno una seconda sessione e questo sarà possibile, ma a non meno di sei mesi dal primo trattamento.
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Post trattamento
Come in tutti gli interventi chirurgici, anche per l’intervento di Iperidrosi Ascellare trattamento Laser non si può escludere la possibilità di infezioni e/o ematomi che, comunque, in questa particolare procedura, non vengono riferiti come frequenti. Generalmente una corretta profilassi antibiotica ed una buona compressione locale rappresentano un mezzo idoneo ad evitare il verificarsi di tali evenienze.
Come accennato nella parte informativa precedente, l’intervento si fonda su un compromesso fra l’aggressione alle ghiandole sudoripare presenti nel derma profondo ed il rispetto dell’integrità vascolo-strutturale del derma stesso. L’applicazione del Laser comporta necessariamente una minima quantità di rischio di danno termico ai danni del derma. Di qui la possibilità, invero piuttosto rara, che si possano determinare lesioni trofiche del mantello cutaneo e quindi aree di sofferenza da trattare con bonifica chirurgica, ovvero con medicazioni atte a favorire la guarigione cicatriziale spontanea del tessuto.
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