Addominoplastica
Chirurgia dell’Addome
Per addominoplastica s’intende il “restauro chirurgico” della parete addominale. Si tratta infatti di un intervento che permette di eliminare il mantello cutaneo addominale in eccesso e di compattare lo strato muscolare sottostante. Una procedura che trova la sua massima indicazione al termine di importanti perdite di peso, dopo una o più gravidanze, etc. E’ anche possibile “sgrassare” contestualmente un addome ancora troppo pingue ed in questi casi si parla di lipoaddominoplastica.
Procedura volta al ripristino estetico e funzionale della parete addominale.
- DURATA ADDOMINOPLASTICA: circa 3 ore.
- ANESTESIA: prevalentemente generale o epidurale. In taluni casi minori e selezionati anche in anestesia locale.
- POST-OPERATORIO ADDOMINOPLASTICA: drenaggio per una settimana; compressione per 15 – 20 giorni. Rimozione delle suture fra la 2^ e la 3^ settimana. Deambulazione immediata. Attività limitata per 15 – 20 giorni, moderata per altri 20, libera (palestra, etc.) dopo i 40.
- POSSIBILI COMPLICANZE ADDOMINOPLASTICA:
- infezione;
- sieroma;
- necrosi cutanea del margine cicatriziale o della porzione centrale sovrapubica del lembo superiore.
- RIMEDI:
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- antibioticoterapia;
- drenaggio;
- dopo aver favorito la guarigione spontanea, revisione chirurgica della cicatrice.
- COSTI ADDOMINOPLASTICA: Contatta lo staff del Prof. Contreas per conoscere i costi dell’intervento di Addominoplastica o fissa un appuntamento presso gli studi di Roma o Cagliari.
MAGGIORI DETTAGLI SULL’ ADDOMINOPLASTICA
Esistono almeno 5 modi di affrontare i problemi dell’ estetica addominale. Tuttavia quello più frequente ed anche il più impegnativo viene denominato generalmente addominoplastica. Si tratta di un intervento che permette di eliminare il mantello cutaneo in eccesso e di compattare la parete addominale muscolare. Ovvero una procedura che trova la sua massima indicazione al termine di importanti perdite di peso. E’ anche possibile “sgrassare” contestualmente un addome ancora troppo pingue ed in questi casi si parla di lipoaddominoplastica. Rifacendomi ad una classificazione descritta dai chirurghi brasiliani Bozola e Psillakis, distinguo 5 tipi diversi di alterazioni estetiche della parete addominale: dal semplice eccesso adiposo risolvibile con la sola liposuzione, ad un leggero eccesso di tessuto cutaneo sottombelicale da affrontare con una limitata resezione sovrapubica, fino al classico addome “5”, nel quale c’è eccesso di tessuto sia sopra che sottombelicale associato ad un deficit della parete muscolare e, molto spesso, anche ad un lipoaccumulo nel contesto del mantello addominale.
(e quindi tutte le smagliature ivi contenute; mentre quelle sopraombelicali diventano sottombelicali e si vanno a nascondere sotto lo slip), è facile capire che è inevitabile dover ricorrere, in fase di riparo e di compenso, ad una ferita così ampia.
Va detto tuttavia che si tratta di una ferita che decorre sotto il costume o lo slip e che col tempo tende a divenire sempre meno visibile, fino a somigliare ad una vera e propria smagliatura. E’ anche vero che i problemi generalmente affrontati con l’ addominoplastica, possono essere risolti solo con l’ addominoplastica.
L’ operazione dura circa tre ore, si svolge in anestesia generale, anche se, volendo, può essere usata l’ epidurale o addirittura l’anestesia locale associata a sedazione profonda. La degenza è di uno o due giorni al massimo, ma in qualche raro caso si può usare anche la via ambulatoriale.
Il costo dell’addominoplastica dipende da dove e da come è eseguito l’ intervento chirurgico.
E’ anche vero che, come accennato prima, ci sono casi (“addome 1”), nei quali il problema è causato da un semplice accumulo adiposo nella parete addominale, senza che si verifichino necessariamente i cedimenti associati dello stato muscolare e/o di quello cutaneo. In quest’ evenienza può essere sufficiente aspirare il grasso in eccesso ed attendere due o tre mesi che la pelle si retragga. Il tutto per meno della metà di quanto richiesto per l’ addominoplastica classica e per di più mediante una procedura completamente ambulatoriale realizzata con l’ausilio della sola anestesia locale. Esistono pure i casi in cui il problema è solo cutaneo e di piccola entità (“addome 2”), per cui risulta indicata una “MINIADDOMINOPLASTICA” . L’ incisione è meno estesa e lo scollamento soltanto sottombelicale. Logicamente anche il costo sarà ridotto (circa 4500 euro) e la procedura sarà eseguibile ambulatorialmente in anestesia locale.
- DURATA ADDOMINOPLASTICA: da un minimo di 2 ore e 30 ad un massimo di 3 ore e 30.
- ANESTESIA: prevalentemente generale o epidurale. In taluni casi minori e selezionati anche in anestesia per infiltrazione locale.
- POST-OPERATORIO ADDOMINOPLASTICA: al termine dell’intervento vengono posizionati due drenaggi, uno dei quali viene generalmente rimosso dopo un giorno, appena prima della dimissione dalla casa di cura. Il secondo viene generalmente rimosso alla prima medicazione in studio, ovvero dopo una settimana dall’ intervento. La paziente, per tutte le attività in posizione eretta, indosserà un indumento elastocompressivo (guaina, collant a vita alta, etc.), che le farà compagnia per due o tre settimane. Anche la rimozione delle suture viene eseguita fra la 2^ e la 3^ settimana.
La ripresa della deambulazione è consigliata a partire dall’ immediato postoperatorio, sebbene l’ attività fisica debba rimanere limitata per 15 – 20 giorni e moderata per altri 20. Sarà data la libertà a qualsiasi movimento ed a qualsiasi carico (palestra, sport,etc.) soltanto dopo i 40 – 50 giorni dall’ intervento.
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POSSIBILI COMPLICANZE DELL’ ADDOMINOPLASTICA:
- l’ infezione è un’evenienza da prevedere in qualsiasi manovra chirurgica, sebbene una condotta corretta ed un’ efficace profilassi antibiotica ne fanno ormai un evento abbastanza raro;
- il sieroma è invece abbastanza frequente e deriva dall’ ampio scollamento eseguito nel corso dell’ intervento. L’applicazione di particolari suture e/o l’ uso di specifiche colle biologiche ne hanno ridotto l’ incidenza;
- la necrosi cutanea del margine cicatriziale o della porzione sovrapubica del lembo superiore è la complicanza più seria che possa verificarsi. Dipende direttamente da un’ insufficiente irrorazione della porzione più “distante” del lembo addominale che viene scollato. Questa parte di tessuto, proprio a causa dello scollamento dallo strato muscolare sottostante, perde il supporto nutrizionale profondo e deve sopravvivere grazie alla sola rete vascolare superficiale. In tutti quei casi in cui tale rete vascolare non risulta adeguata (fumo di tabacco, diabete, altre patologie che riducono la capacità circolatoria di superficie, etc) è facile che la porzione più periferica del tessuto scollato (porzione sovrapubica) possa soffrire fino ad arrivare ad una vera e propria necrosi. Il lembo necrotico viene eliminato spontaneamente dando luogo ad un’ ulcera, che, gradualmente, viene sostituita da tessuto cicatriziale. Il processo cicatriziale comporta una forte retrazione dei margini dell’ulcera per cui, a guarigione avvenuta, il danno estetico è molto meno grave di quanto ci si sarebbe potuti aspettare e, soprattutto, si tratta di un problema generalmente emendabile con una correzione chirurgica in anestesia locale. Nei casi più gravi risulterà alterata la morfologia cicatriziale definitiva, ma comunque si tratterà sempre di inestetismi facilmente celati da un comune indumento intimo.
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RIMEDI:
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- antibioticoterapia;
- drenaggio;
- dopo aver favorito la guarigione spontanea, revisione chirurgica della cicatrice.
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COSTI ADDOMINOPLASTICA:
Contatta lo staff del Prof. Contreas per conoscere i costi dell’intervento di Addominoplastica a Roma o fissa un appuntamento presso lo studio di Cagliari.