Chirurgia del Padiglione Auricolare “Orecchie ad Ansa” |
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in breve…
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GENERALITA’ | Deformità congenita caratterizzata da un’eccessiva apertura dell’angolo formato dal padiglione auricolare rispetto al piano craniale sul quale si inserisce. | |
PREOPERATORIO | Sono generalmente interessati soggetti di giovane età . E’ necessaria la visita generale ed un videat preoperatorio (fotografie, tests emato-chimici, consenso informato) | |
ANESTESIA | Locale | |
INTERVENTO | Plastica del padiglione atta a correggere l’eccesso di cartilagine concale e/o l’angolazione insufficiente dell’antelice. | |
DURATA | 1,5 ore circa | |
REGIME | Ambulatoriale | |
POSTOPERATORIO | Bendaggio. Gonfiore ed ecchimosi locali. Dolorabilità nelle prime 24-48 ore. Ritorno alle normali attività nell’arco della prima settimana dall’intervento. | |
COMPLICANZE | Ematoma, infezione, necrosi delle porzioni di cute più traumatizzate. | |
STABILITA’ DEL RISULTATO | Teoricamente permanente. A volte recidiva più o meno completa, difficilmente bilaterale. | |
COSTO | 2.500 € circa | |
più in dettaglio…
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GENERALITA‘ | Trattasi della deformità congenita più frequente a carico del padiglione auricolare. Può essere caratterizzata da un’abnorme apertura dell’angolo anteliceale e/o da uno sviluppo eccessivo della cartilagine concale. | |
PREOPERATORIO | Affezione che generalmente condiziona in misura importante i rapporti interumani dei giovani portatori. Il problema a volte è sentito fin dall’inizio dell’attività scolare e le bambine adottano un’ adeguata acconciatura per nascondere l’ inestetismo. Va comunque considerato che, già dai 7-8 anni, i bambini sono capaci della collaborazione necessaria per poter affrontare l’intervento con l’ausilio della semplice anestesia locale. Sono necessari: la visita generale, i test ematochimici essenziali, un ECG e la routine pre-operatoria (foto, istruzioni e consenso informato firmato dal genitore in caso di pazienti minorenni. |
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ANESTESIA | Salvo particolari incompatibilità con la condizione biologica del paziente, l’intervento è eseguito con l’ausilio dell’anestesia locale associata ad una blanda ansiolisi. | |
INTERVENTO | Si prefigge la correzione dei difetti anatomici presenti, per cui, attraverso un’incisione tracciata nel solco retroauricolare, si esegue una riduzione della cartilagine concale che viene poi “richiusa” in una posizione più aderente al piano osseo della mastoide. Generalmente è anche necessario modellare la cartilagine anteliceale conferendole, con una serie di suture, l’angolazione più naturale. A fine intervento, specie se la procedura è stata abbastanza complessa, si lascia un piccolo drenaggio che fuoriesce dalle maglie della sutura finale. | |
DURATA | Trattasi di una procedura che generalmente richiede un tempo operatorio variabile fra 1 e 2 ore. | |
POSTOPERATORIO | Subentrano necessariamente gonfiore ed ecchimosi locale. Nelle prime 24-48 h si manifesta una minima dolorabilità che viene amplificata dal contatto notturno con il cuscino, ma che risulta ben dominabile con i comuni analgesici. L’orecchio operato viene bendato, ma, dopo la prima medicazione (1 o 2 giorni dopo l’intervento), la benda può essere sostituita da una comune fascia elastica come quelle generalmente impiegate in alcune attività sportive (sci, tennis etc.). Una protezione esterna minimamente compressiva è importante nelle prime tre settimane ed è consigliabile soprattutto durante il sonno, quando può essere rappresentata anche da un copricapo in tessuto aderente. Le condizioni generali e locali migliorano rapidamente ed il paziente operato può tornare alle abituali attività dopo soli 3-4- giorni. Le suture sono del tipo che non richiede la rimozione e l’ultima medicazione viene generalmente eseguita dopo due o tre settimane dall’operazione. |
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COMPLICANZE | Nelle procedure più complesse potrebbe verificarsi un ematoma che tuttavia viene normalmente gestito nell’ambito delle preordinate medicazioni post-operatorie. Ancora più rare l’infezione, generalmente dominabile con l’antibiotico-terapia domiciliare, o addirittura la sofferenza parcellare della cute auricolare (più spesso la parte concale), che può esitare in formazioni cicatriziali di solito poco evidenti. E’ bene segnalare in questa sede che, operando su due strutture (padiglioni auricolari) in partenza sempre diverse fra loro e non potendo, in corso d’opera, adeguatamente confrontare fra loro i due lati (quello in trattamento con quello appena operato), è praticamente impossibile ottenere due padiglioni auricolari specularmente identici fra loro. A conforto di questo limite la nozione già accennata che, in natura, è praticamente impossibile riscontrare tale specularità, nonché la considerazione che, solo con estrema difficoltà, si possa venir osservati (e con la necessaria attenzione) da un punto di visuale dal quale le orecchie siano inquadrabili contemporaneamente ed entrambe sotto la stessa angolazione. |
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STABILITA’ DEL RISULTATO | La recidiva, una volta piuttosto frequente, è oggi molto più rara grazie al miglioramento della tecnica chirurgica. Qualora comunque si verifichi, è generalmente agevole porvi rimedio, sempre in anestesia locale e con una breve procedura ambulatoriale. In genere l’aspetto dell’orecchio operato migliora nei primi mesi dopo l’intervento e diviene sempre più naturale con il passare degli anni. |
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COSTO | 3000 euro circa. |