AnisomastiaAsimmetria Mammaria – Chirurgia del seno |
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in breve…
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GENERALITA’ | S’intende la differenza di volume fra i due seni, quasi sempre associata ad una differenza della loro forma (per maggiori dettagli vedi sotto). | |
PREOPERATORIO | E’ consigliabile intervenire a completamento dello sviluppo delle ghiandole mammarie, ma a volte, per ovviare a situazioni psicologicamente insostenibili, si opera anche in età adolescenziale. | |
INTERVENTO DI ANISOMASTIA | Il più delle volte consiste nell’inserimento di due protesi di diverso volume e forma, con rimodellamento del cono mammario più voluminoso. Nei casi più gravi può essere indicato l’inserimento di un espansore nel lato meno sviluppato (per maggiori dettagli vedi sotto). | |
DURATA ANISOMASTIA | Dalle 2 alle 3 ore, a seconda della complessità. | |
ANESTESIA | Intervento potenzialmente eseguibile anche in anestesia locale, sebbene routinariamente venga impiegata l’anestesia generale | |
REGIME | Ambulatoriale, ovvero in ricovero con un minimo di degenza post-operatoria (1 notte) | |
POSTOPERATORIO | poco impegnativo se la protesi viene impiantata in sede superficiale (sottoghiandolare); qualche giorno di maggior disagio nel caso dell’ impianto profondo (sottopettorale). | |
COMPLICANZE ANISOMASTIA |
Immediate:
intervento chirurgico
– A distanza: contrazione della capsula che avvolge la protesi con indurimento o addirittura deformazione del profilomammario. |
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RIMEDI | – L’ ematoma, se modesto, può essere fatto riassorbire spontaneamente, altrimenti va aspirato.- L’infezione (veramente rara) prevede la terapia antibiotica ed “in estremis”, la rimozione della protesi.- La contrazione capsulare (complicanza più facile a verificarsi rispetto alle precedenti) non viene trattata se di grado lieve, altrimenti prevede un intervento di “capsulotomia o capsulectomia” (incisione o rimozione dell’ involucro fibroso che costringe laprotesi), che può essere eseguito anche in anestesia locale ed in ogni caso ambulatoriamente. | |
STABILITA’ DEL RISULTATO | Considerando che il primo intervento avviene generalmente in giovane età e che negli anni successivi le due ghiandole mammariesono sicuramente soggette ad ulteriori variazioni di forma e di volume, è facile ipotizzare che nel corso della vita si possano determinare le condizioni per un successivo adeguamento. | |
COSTI ANISOMASTIA | Contatta lo staff del Prof. Contreas per conoscere i costi dell’intervento dell’Anisomastia o fissa un appuntamento presso gli studi di Roma o Cagliari. | |
Più nel dettaglio…
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GENERALITA’ | S’intende la differenza di volume fra i due seni, alla quale, puntualmente, si associa una diversità anche nella forma degli stessi. Come per tutti gli organi pari, anche nel caso dei seni è estremamente difficile trovare condizioni di perfetta simmetria. Generalmente ci si rivolge al chirurgo quando lo sviluppo corporeo è ormai ultimato ed il soggetto (generalmente una ragazza nemmeno ventenne) è insoddisfatta di uno stato di inestetismo che peraltro è difficile da nascondere.In questo capitolo ci riferiamo infatti ai casi di anisomastia marcata, nei quali peraltro si sommano spesso altre anomalie di sviluppo (ipoplasia di un solo quadrante; seno tuberoso; ecc.). |
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TRATTAMENTO | Mai come in questo settore della patologia mammaria, si può dire che nessun caso è uguale all’altro, tuttavia, per semplicità di trattazione, ci riferiremo al caso che più facilmente è dato di incontrare. Si tratta di soggetti con un seno decisamente iposviluppato (da adolescente), ed con il controlaterale normale per volume, ma quasi sempre anomalo nella forma. E’ frequente infatti che ci sia uno sviluppo diverso fra polo superiore ed inferiore per cui il seno è generalmente “inginocchiato” con l’areola orientata decisamente verso il basso.Considerata questa condizione anatomica di partenza, il piano chirurgico prevede una mastoplastica aumentativa (inserimento di protesi) dal lato meno sviluppato ed una mastoplastica correttiva (lift areolare) del seno “normale”. Bisogna tener conto tuttavia che un seno aumentato artificialmente ha sempre una particolare mobilità (più rigido e meno morbido) e quindi, per tentare di raggiungere la massima simmetria, siamo soliti inserire una piccola protesi, anche dal lato “normale”. Nei casi in cui il seno poco sviluppato è quasi per nulla sviluppato, sarebbe impossibile ottenere una buona proiezione ed una buona forma mammaria con il semplice inserimento di unaprotesi. Siamo pertanto soliti proporre un programma in due tempi ove, in prima istanza, inseriamo una protesi gonfiabile (espansore) nel lato sano e solo successivamente, dopo aver portato a termine il suo riempimento, la sostituiamo con una protesi definitiva. In tal maniera avremo ottenuto una distensione ed un modellamento cutanei, indispensabili per un risultato finale esteticamente apprezzabile. Per quanto concerne preoperatorio, anestesia, tecniche e postoperatorio, trattandosi in sostanza di un intervento che nasce dalla fusione di una mastopessi con una mastoplastica aumentativa, rimandiamo ai rispettivi capitoli per i dettagli desiderati. |