Gluteoplastica
La regione dei glutei può proporre, nel corso della vita, problematiche del tutto similari a quelle che si incontrano nel caso del seno: si possono infatti determinare alterazioni del volume (soprattutto la diminuzione) o, al contrario, un eccesso di mantello cutaneo, che, analogamente ai seni, tende ad appesantire il profilo in corrispondenza dei quadranti inferiori.
Intervenire sugli inestetismi
Gli inestetismi dei glutei e dei seni, si prestano a correzioni chirurgiche abbastanza simili come appunto l’aumento, il sollevamento e la riduzione, ma da un punto di vista chirurgico, i due interventi non sono completamente sovrapponibili: basti pensare che il contenuto mammario è ghiandolare e quindi sicuramente riducibile, se non addirittura asportabile, al contrario, nel caso della regione dei glutei non si potrà mai pensare di ridurre la massa muscolare, asportando ad esempio i muscoli glutei indispensabili alla statica ed alla dinamica del corpo.
Nel caso dei glutei, infatti, eventuali riduzioni possono limitarsi soltanto agli strati superficiali (cute e sottocute) e quindi coincidono con interventi di riduzione generalmente operati con tecnica aspirativa (liposuzione) o, al massimo, con riduzioni cutanee associate a sollevamento del profilo gluteo – come nel caso della gluteoplastica descritta nel paragrafo dedicato più avanti (Butt Lift).
Aumento di volume del Lato B
Come per la mammella (vedi mastopessi e/o mastoplastica riduttiva), la riduzione cutanea è sempre associata ad esiti cicatriziali, non sempre perfettamente occultabili, per cui la chirurgia più richiesta è sicuramente quella dell’aumento del volume, che invece si riesce ad eseguire senza lasciare segni evidenti.
Aumento tramite Autotrapianto Adiposo (lipofilling)
Anche nel caso dei glutei, l’aumento di volume può essere realizzato con l’autotrapianto di tessuto adiposo, ovvero con l’inserimento di un mezzo protesico.
Tuttavia, mentre nella mammella l’infiltrazione di grasso può interessare sia gli strati superficiali che quelli profondi, nel gluteo esistono delle condizioni anatomiche (rete vascolare), che impongono, per la sicurezza del paziente, di limitare la lipo-infiltrazione agli strati sottocutanei più superficiali. Questo comporta la possibilità di migliorare l’ipotrofia di partenza aumentando lo spessore sottocutaneo, ma per condizioni intrinseche ai principi di attecchimento del tessuto adiposo trapiantato, è praticamente impossibile ottenere forti aumenti della proiezione glutea. Ne consegue che il risultato atteso possa essere conseguito soltanto attraverso plurime sessioni di lipofilling. Un altro limite importante di questa tecnica è dato dalla necessaria disponibilità di depositi adiposi importanti in altre zone del corpo per poter alimentare il trapianto nella regione glutea.
Aumento tramite protesi
L’aumento tramite protesi è un intervento molto discusso perché nella storia di questa procedura chirurgica si sono avuti diversi insuccessi legati soprattutto allo strato usato per la collocazione della protesi. Sostanzialmente è facile avere problemi di visibilità dell’impianto e di altre complicanze qualora questo venga posto troppo in superficie, mentre i risultati più naturali si ottengono con il posizionamento intramuscolare o addirittura sotto-muscolare. Mentre però il posizionamento intramuscolare rimane sicuramente più traumatico per il muscolo gluteo, il che si traduce in una convalescenza ed in una ripresa piuttosto lente, nel caso del posizionamento sottomuscolare, il muscolo viene soltanto scollato e non divaricato nel mezzo del suo spessore come per la tecnica intramuscolare. Tale diversità della procedura comporta un intervento molto più tollerato, eseguibile addirittura in anestesia locale, con una pronta dimissione ed una ripresa delle normali attività estremamente precoce.
Facendo un cenno alle indicazioni, va puntualizzato che le due tecniche descritte, aumento gluteo con trapianto adiposo, ovvero protesico, non vanno intesi come il rimedio per un gluteo “caduto” per lassità tessutale, ovvero a seguito di un dimagrimento importante. In sostanza questi interventi sono fatti per aumentare la proiezione glutea, ove questa manchi o risulti insufficiente (gluteo appiattito), e non per “sollevare” il lato B, annullando, per intenderci, quella plica cutanea che tanto spesso si viene a formare al di sopra del solco gluteo.

Come sollevare il gluteo senza protesi
Qualora invece l’esigenza fosse proprio quella di “sollevare” il gluteo, allora l’unico intervento realmente efficace è proprio la gluteoplastica, ovvero il cosiddetto “butt-lift” degli Autori Anglosassoni.
Tale procedura è infatti intesa a ridurre l’eccesso cutaneo che può determinarsi nella regione generalmente a causa di forti dimagrimenti. Consiste in un’incisione a forma di ali di gabbiano, che viene condotta dal solco intergluteo fino alle spine iliache. Attraverso quest’incisione viene scollato il mantello cutaneo adiposo in maniera tale da poterlo sollevare e ridurne l’eccesso (un po’ come avviene anche nell’addominoplastica), così da conferire al gluteo un profilo esteticamente valido.
In questi glutei, che, oltre ad essere “caduti”, sono anche piuttosto appiattiti, il semplice sollevamento del mantello cutaneo aggraverebbe questa condizione, per cui verrebbe corretta la “caduta”, ma non l’appiattimento. Proprio per ovviare a questo inconveniente, oggi si tende a non rimuovere tutto il mantello cutaneo-adiposo in eccesso, ma a ricavare dei lembi di tessuto locale che, opportunamente ruotati contribuiscano a recuperare una buona proiezione alla curva glutea.
E’ facile che una correzione della ptosi glutea si associ ad altri interventi tesi a migliorare il profilo di regioni collegate, come ad esempio dell’addome. In tali circostanze il sollevamento del gluteo diviene un tempo di un intervento più importante che definirei “circonferenziale” e che non a caso prende il nome di “corpoplastica” (body-lift). Si tratta di interventi sicuramente efficaci, che, sebbene piuttosto invasivi, colgono l’obiettivo desiderato dal paziente con tempi di guarigione non brevissimi e soprattutto con esiti cicatriziali e da non sottovalutare.