Chirurgo Plastico
La Bellezza è il mio Mestiere
In questo articolo riporto una mia intervista pubblicata di recente in merito alla Chirurgia Plastica.
La chirurgia plastica è la branca della chirurgia che negli ultimi anni ha fatto registrare la crescita maggiore. Di pari passo con l’avanzare della cultura dell’immagine, si è diffuso in tutti i ceti sociali l’interesse per tutte quelle procedure, mediche e chirurgiche, volte a migliorare l’aspetto fisico, dai lineamenti del viso al profile corporeo. Ne parliamo con il Prof. Vito Contreas, chirurgo plastico che opera a Roma e a Cagliari.
Professor Contreas, come si è evoluta la chirurgia plastica in questi ultimi anni?
«Gli interventi sono sempre meno invasivi e insieme compatibili con il mantenimento di una vita fisicamente e socialmente normale. E’ una cosa verso il meglio, all’insegna della rapidità, dell’eliminazione del dolore e dell’abbattimento dei costi. L’aspetto economico trascende purtroppo l’efficacia dell’intervento di un chirurgo plastico: può arrivare a compromettere l’operazione causando complicanze inattese, un’inaccettabile perdita di qualità nelle condizioni operative e nel risultato. E’ per questo che l’impegno da dedicare a questa branca deve mantenersi costantemente al Massimo. L’intervento di chirurgia plastica, spiego sempre ai miei pazienti, è come un abito importante: dopo essere stato a lungo sognato e desiderato, merita una confezione attenta, competente ed onesta per un risultato durevole e gratificante».
Come lei stesso conferma, la chirurgia plastica è sempre più diffusa. Qual è l’intervento più richiesto, almeno nel Lazio e in Sardegna dove opera lei?
«Indubbiamente nel Lazio e in Sardegna la chirurgia plastica più richiesta è l’aumento del seno: quella che tecnicamente si definisce mastoplastica aumentativa».
Con questo tipo di intervento, che consiste nell’inserire una protesi al seno, non si rischia che il risultato sia sempre lo stesso, e che i seni rifatti si assomiglino tutti?
«Assolutamente no. Innanzitutto i seni sono sempre diversi, da donna a donna, quindi non potrà mai esserci un’omologazione. Inoltre anche le protesi possono essere diverse: ce ne sono di aspetto più tondeggiante, oppure a goccia, molto proiettate o con profilo più moderato. In più, va considerate la tecnica scelta dal chirurgo plastricio: a seconda del tipo di procedura si possono avere risultati estetici molto differenti».
Vuol dire che il chirurgo plastico può in un certo senso firmare il proprio lavoro?
«Non esattamente. Voglio dire che i risultati cambiano a seconda della persona, quindi da una ragazza che non ha mai avuto seno, a una giovane mamma che ha visto la sua quarta misura sfiorire dopo un allattamento. Per gli stessi motivi, non potrà aspettarsi un completo “restauro” quella paziente che, oltre ad aver avuto uno svuotamento ghiandolare, presenterà anche problem di caduta del seno. In casi come questo sarà probabilmente necessario associare alla protesi anche la resezione della pelle in eccesso, con conseguenze inevitabili sul decorso delle cicatrici e sul risultato finale».
Da esperto qual è, come risponde alle domande, probabilmente sempre più pressanti, delle sue pazienti sui rischi e la pericolosità delle protesi?
«Con molta sincerità. Infezione ed ematoma sono complicanze post-operatorie sicuramente possibili come in tutti gli atti chirurgici. Fortunatamente, nel nostro ambito, estremamente rari. Quello che invece può accadere più realisticamente e che è più ricorrente di questo tipo di chirurgia, ci riconduce ad una vera e propria reazione dei tessuti al corpo estraneo che è stato inserito. Qualcuno parla infatti, impropriamente, di rigetto, ma il termine più corretto è capsulite. In questa spiacevole evenienza il seno si fa più compatto, più sferico e tendente a risalire verso la spalla. Esistono numerose tecniche non invasive per cercare di rimediare a questa complicanza, ma spesso si è costretti a reintervenire (possible anche ambulatorialmente), per asportare la capsula retratta».
C’è una possible connessione tra protesi e cancro al seno?
«Ci tengo a dire in proposito che negli ultimo anni, specie negli Stati Uniti, sono stati fatti tantissimi studi sull’argomento e non è mai stato possible comprovare una reale responsabilità delle protesi di silicone nella genesi di malattie o addirittura tumori. Va anche detto che per quanto riguarda la durata è difficile dare una risposta univocale perché ogni anno vengono prodotte protesi diverse con involucri di caratteristiche differenti, che quindi potranno evidentemente durare più o meno a lungo di alter presenti sul mercato».
Contatta il Prof. Contreas per richiedere informazioni
Il Prof. Vito Contreas è noto per la sua filosofia di lavoro nel campo dell’estetica:”Chirurgia Plastica con Risultati Naturali“.
Grazie a questo mantra che porta avanti da oltre 30 anni come Primario di Chirurgia, Chirurgo Generale e Plastico/Estetico, il Prof. Vito Contreas nella sua carriera ha “svelato la bellezza” di migliaia di persone, mantenendo intatta la sua passione lavorativa e la sua dedizione alla soddisfazione dei propri pazienti.