Addominoplastica
Non tutte le Pance sono Uguali
Una pancia piatta con un ombelico ben disegnato nel centro, rappresenta senz’altro uno dei target più ambiti dalla maggioranza delle donne. Il culto dell’immagine corposa oggi individua nel seno e nella pancia due punti di massimo interesse, ma non bastano diete e palestra a ridare tono e freschezza ad un addome sfiancato dalle gravidanze ed è qui che si comincia a pensare alla chirurgia plastica, unico toccasana per un certo tipo di problemi.
In effetti il bisturi può fare molto per dare all’addome una silhouette gradevole e si parla generalmente di addominoplastica, ma è sempre indicata un’addominoplastica?
Come al solito, quando si affrontano questi argomenti ci si trova nel bel mezzo di una gran confusione, così mi piace mettere un po’ d’ordine e, se possibile, chiarire meglio i principi di una chirurgia che non va temuta, che sicuramente va rispettata, ma che soprattutto va ringraziata.
Ricordando che la parete addominale è rappresentata da cute, grasso sottocutaneo e dallo strato muscolare possiamo sintetizzare che si possono avere problemi in uno di questi settori, in uno dei tre o in tutti e tre.
Così una ragazza può essere affetta esclusivamente da un accumulo adiposo, mentre una giovane mamma può lamentarsi della perdita di tono muscolare, semmai complicata da una medusa di strie attorno all’ombelico.
Come pure, specie dopo un forte dimagrimento, si può determinare una flaccidezza del mantello cutaneo ed invece, all’opposto, per la presenza di abbondanti depositi adiposi, sia superficiali che profondi, ci può essere un addome teso e globoso.
Ad ogni tipo di problema corrisponde una risposta terapeutica, per cui la semplice adiposità sarà trattata con la suzione (liposcultura), mentre un difetto cutaneo prevederà una resezione chirurgica dell’eccesso di pelle (dermolipectomia) ed infine il cedimento muscolare andrà corretto con una plastica idonea (addominoplastica).
Altra problematica riguarda l’ombelico; infatti, se l’eccesso cutaneo è limitato alla regione più bassa dell’addome (sovrapubica), si reca la componente sovrabbondante senza interessare la struttura ombelicale.
Quando invece esiste un modesto eccesso di pelle anche nella porzione alta dell’addome, la cicatrice ombelicale viene distaccata dalla sua sede e fatta scivolare 1 o 2cm più in basso.
Se infine l’eccesso cutaneo sopraombelicale è importante, allora l’ombelico viene lasciato dov’è, ma separato dal contesto della cute addominale per mezzo di un’incisione circolare, sicché il mantello cutaneo può scivolare fino al raggiungimento della giusta tensione.
E’ logico che per interventi tanto diversi possono essere previste metodologie operative altrettanto varie: dalla liposuzione ambulatoriale in anestesia locale, all’intervento in regime di ricovero (1 o 2 notti di degenza) in anestesia epidurale o generale.
Al di là della metodica di scelta si tratta comunque di una chirurgia per mani esperte, ma capaci di recare tanta soddisfazioni, sia a chi la fa che a chi la riceve.